martedì 15 luglio 2008

8 - Che cosa comporta amare il prossimo - "La sapienza del cuore" - (a cura di Padre Fabrizio CARLI)


Vediamo ora che cosa comporta amare il prossimo. Questo amore ci è comandato, e quindi deve consistere in qualcosa che noi possiamo sempre dare. Così si comprende subito che non si tratta di quel trasporto intenso del cuore che si può provare verso una determinata persona, dalla quale ci sentiamo attratti per una segreta profonda armoniosa rispondenza con essa. Il muoversi del cuore in questo senso è un fatto spontaneo, almeno inizialmente: non dipende dalla volontà di amare, perché la precede; e quindi l’amore verso il prossimo non si identifica in questo intenso spontaneo moto del cuore. E neppure nel sentimento di compassione che possiamo provare, anche profondamente, di fronte alle sofferenze o ai bisogni del prossimo e che ci muove istintivamente a soccorrerlo, ad alleviarlo, a dargli aiuto, sostegno, conforto. Questo sentimento può alimentare in noi l’amore, ma non lo costituisce. E nemmeno possiamo considerare il comandamento di amare il prossimo soltanto come una legge, cioè come una norma che prescrive una determinata condotta esteriore. San Paolo che “ardeva” della carità di Cristo, è pure esplicito: “Se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità niente mi giova” (1 Cor 13, 3). Non valgono, quindi, le sole opere esteriori senza l’amore.
Il comandamento dell’amore, infatti, ci comanda di amare, ossia ci richiede qualcosa che deve precedere qualsiasi opera: qualcosa che si riferisce al nostro intimo, che riguarda tutto il nostro mondo interiore, sentimento, intelligenza e volontà, poiché, il vero amore è vissuto dal tutto il nostro essere. Insistendo perciò sull’amore, insistiamo su ciò che più vale, perché, quando il cuore avrà imparato ad amare, saprà anche essere inesauribile nel donarsi per il bene di chi ama.
Saper amare coi fatti e nella verità, come ci ricorda san Giovanni, ed esemplifica “Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio?” (1 Gv 3, 17-18).
E poco prima, per indicare fino a che punto deve giungere l’amore del prossimo, aveva detto: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Cristo ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1 Gv 3, 16). Riecheggia così, l’apostolo dell’amore, le parole del divin Maestro: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15, 13).Sant’Agostino dice che dobbiamo amare il prossimo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente, cioè come amiamo Dio. Non lo dice in modo puramente esortativo: è per lui la conclusione di un ragionamento del tutto logico e quindi validissimo anche per noi. Egli osserva che il comandamento di amare Dio esige che l’uomo ami con tutto se stesso. Ma se l’uomo ama così Dio, non gli rimane più nulla per amare se stesso, e quindi come potrà adempiere l’altro comandamento, quello cioè di amare il prossimo come se stesso? Sant’Agostino risponde: “Se ami Dio con tutto te stesso, ami te stesso. Credi che giovi a Dio il fatto che tu lo ami. Forse che, per il fatto che lo ami, Dio ci acquista qualcosa? Se non lo ami, chi ci perdi sei tu; quando lo ami, sei tu che te ne avvantaggi”.
Il vero modo, dunque, di amare se stessi, è di amare Dio con tutto se stesso. Amando Dio, l’uomo ha tutto il bene, perché, Dio è bene infinito; non può quindi desiderarsi un bene più grande, volersi un bene più vero di quello che egli ha amando Dio. Ecco il profondo significato delle parole: “Se tu ami Dio con tutto te stesso, ami te stesso”.E di qui, egli trae la conseguenza: poiché, si deve amare il prossimo come noi stessi, il prossimo va amato con quell’amore dal quale viene a noi stessi tutto il bene, bisogna cioè amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente (Opere, cit, vol.XXIX, p. 629).
Inoltre abbiamo già visto che Gesù stesso condannerà i reprobi nel giudizio finale, proprio perché, non hanno soccorso il prossimo bisognoso di aiuto.

Nessun commento: