sabato 3 gennaio 2009

Anania, straordinario strumento di Dio (di Rosaria De Simone ed Emiliano Fasolio)

“ ... Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che diceva “Saulo...Saulo perché mi perseguiti?” rispose “Chi sei Tu Signore?” e la voce “Io sono Gesù, che Tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”...
Ora c’era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse “Anania!” rispose “Eccomi Signore”. E il Signore a lui “Su va sulla strada chiamata diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un uomo di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperi la vista” ... Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse “Saulo, fratello mio, mi ha mandato a Te il Signore Gesù, che Ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo”.( Atti 9, 3-6; 10-12; 17)

E’ Cristo che “chiama” Saulo sulla via di Damasco, apparendogli in visione, ma poi lo “assegna” ad Anania perché riacquisti la vista, cresca nello Spirito Santo e si inserisca nella Chiesa: Saulo diviene così Paolo “l’Apostolo delle Genti”.
Questa è una legge costante che Dio segue nella Sua cura delle anime: Dio, infatti, “provvidenzialmente” guida la vita di ogni uomo, ma di norma si serve di un altro Suo figlio che Egli “manda” quale vero “pastore di anime”.
L’Onnipotente si serve dunque, normalmente, di un “Anania” perché ogni uomo possa, così “accompagnato”, intraprendere e proseguire il faticoso cammino di conversione, scoprendo passo dopo passo l’infinito amore di Dio.
Venendo alla nostra esperienza personale, benché fosse già iniziato quel processo di “destabilizzazione” interiore che caratterizza i primi passi del cammino, eccoci giungere in un’uggiosa serata autunnale di due anni or sono al Convento Francescano di Tortona: proprio durante l’incontro di preghiera del gruppo giovani.
Non dimenticheremo mai quel momento: la porta d’entrata sembrava inesorabilmente chiusa e proprio mentre pareva che le nostre speranze venissero vanificate, ecco l’arrivo di una coppia di ragazzi “veterani” dell’esperienza di preghiera!
L’apertura del portone e il conseguente ingresso nella struttura e nella fraternità di preghiera evidenziavano così una profonda verità che in quel momento diveniva tangibile : “Dio non si nega mai a chi lo cerca con cuore sincero!”.
La Provvidenza ci aveva condotti in quel luogo, di cui noi ignoravamo l’esistenza, perché proprio lì svolgeva il suo Ministero colui che sarebbe divenuto il nostro “Anania”, mentre cresceva la consapevolezza di essere nel luogo giusto al momento giusto (rectius: il momento e il luogo stabiliti da Dio per ognuno di noi).
E’ iniziata così il forte cammino di conversione e di crescita spirituale, in Sequela Christi, accompagnati dalla nostra Guida (Padre ma anche fratello e amico) e circondati da fratelli nella fede. Benché la strada sia ancora lunga e la vetta “ove splende il sole” lontana, innumerevoli sono già stati i frutti ricevuti mentre i raggi dell’amore di Dio riscaldano e vivificano i nostri cuori.
Dio suscita degli Anania meravigliosi nella Chiesa!

Emiliano e Rosaria

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimi Emiliano e Rosaria, non dimentico che la prima testimone del vostro arrivo sono stata io e, per quanto ricordi perfettamente quel momento in cui si è aperta la porta davanti a me, ho visto due coppie, una "veterana", come avete ricordato, ma l'altra (voi), sembrava essere arrivata con loro, guidata da loro, infatti ero convinta che fossero stati Roberto e Barbara a condurvi lì... La mia sorpresa nel sapere che eravate arrivati lì in modo fortuito (alla faccia del fortuito), è stato un rivedere allo specchio il mio arrivo in convento, il mio capire immediatamente che mi stavo inoltrando in un cammino di cui non riuscivo a vedere che la traccia, tanto era grande! Un caro abbraccio e un "a presto", insieme nel cammino che, per quanto personale, non riesce comunque a fare a meno dela condivisione, insieme ad un forte abbraccio alla nostra Guida donataci con tanta generosità dal Signore.