mercoledì 23 luglio 2008

BENEDETTO XVI - ANGELUS (Ippodromo di Randwick, Domenica, 20 luglio 2008)

Cari giovani amici,

ci apprestiamo ora a recitare insieme la bella preghiera dell’Angelus. In essa rifletteremo su Maria, giovane donna in colloquio con l’angelo che la invita a nome di Dio ad una particolare donazione di se stessa, della propria vita, del proprio futuro di donna e di madre. Possiamo immaginare come dovette sentirsi in quel momento: piena di trepidazione, completamente sopraffatta dalla prospettiva che le era posta dinanzi.
L’angelo comprese la sua ansia e immediatamente cercò di rassicurarla: “Non temere, Maria... Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo” (Lc 1, 30, 35). Fu lo Spirito a darle la forza e il coraggio di rispondere alla chiamata del Signore. Fu lo Spirito ad aiutarla a comprendere il grande mistero che stava per compiersi per mezzo di lei. Fu lo Spirito che la avvolse con il suo amore e la rese capace di concepire il Figlio di Dio nel suo grembo.
Questa scena costituisce forse il momento cardine nella storia del rapporto di Dio con il suo popolo. Nell’Antico Testamento, Dio si era rivelato in modo parziale, in modo graduale, come tutti noi facciamo nei nostri rapporti personali. Ci volle tempo perché il popolo eletto approfondisse il suo rapporto con Dio. L’Alleanza con Israele fu come un periodo di corteggiamento, un lungo fidanzamento. Venne quindi il momento definitivo, il momento del matrimonio, la realizzazione di una nuova ed eterna alleanza. In quel momento Maria, davanti al Signore, rappresentava tutta l’umanità. Nel messaggio dell’angelo, era Dio ad avanzare una proposta di matrimonio con l’umanità. E a nome nostro, Maria disse di sì.
Nelle fiabe, i racconti terminano qui, e tutti “da quel momento vivono contenti e felici”. Nella vita reale non è così facile. Molte furono le difficoltà con cui Maria dovette cimentarsi nell’affrontare le conseguenze di quel “sì” detto al Signore. Simeone profetizzò che una spada le avrebbe trafitto il cuore. Quando Gesù ebbe dodici anni, ella sperimentò i peggiori incubi che ogni genitore può provare, quando, per tre giorni, suo figlio si era smarrito. E dopo la sua attività pubblica, ella soffrì l’agonia di essere presente alla sua crocifissione e morte. Attraverso le varie prove ella rimase sempre fedele alla sua promessa, sostenuta dallo Spirito di fortezza. E ne fu ricompensata con la gloria.
Cari giovani, anche noi dobbiamo rimanere fedeli al “sì” con cui abbiamo accolto l’offerta di amicizia da parte del Signore. Sappiamo che egli non ci abbandonerà mai. Sappiamo che Egli ci sosterrà sempre con i doni dello Spirito. Maria ha accolto la “proposta” del Signore a nome nostro. Ed allora, volgiamoci a lei e chiediamole di guidarci nelle difficoltà per rimanere fedeli a quella relazione vitale che Dio ha stabilito con ciascuno di noi. Maria è il nostro esempio e la nostra ispirazione; Ella intercede per noi presso il suo Figlio, e con amore materno ci protegge dai pericoli.
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Dopo l'Angelus
Cari amici,
è ora giunto il momento di dirvi addio, o piuttosto, arrivederci! Vi ringrazio tutti per aver partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2008, qui a Sydney, e spero di rivedervi fra tre anni. La Giornata Mondiale della Gioventù 2011 si svolgerà a Madrid, in Spagna. Fino a quel momento, preghiamo gli uni per gli altri, e rendiamo davanti al mondo la nostra gioiosa testimonianza a Cristo. Dio vi benedica tutti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao da Brigida!
Leggendo tra le righe del discorso del Santopadre, non ho potuto fare a meno di soffermarmi sulla figura di questa donna, umile e assolutamente non sprovveduta. Nella società odierna la vita è un bene che dev'essere voluto e accettato, a volte disperatamente ricercato, se si pensa a quante coppie si sottopongono a qualsiasi esperimento per avere figli.
Io lavoro in ospedale e più volte ho visto quelli che in apparenza sembravano piccoli grumi di sangue e che invece erano tante vite spezzate. Ogni volta non riesco a non pensare che io sono stata così e che dopo la legge sull'aborto ogni persona nata in Italia può ritenersi SOPRAVVISSUTA!
Ma ritornando a questa piccola donna, colei che ha accolto e portato nel mondo il Verbo di Dio, è impressionante pensare a quello che poteva significare all'epoca una cosa come quella agli occhi della società... eppure lei non ebbe esitazione, col cuore pulito si è affidata e le è stato affiancato un aiuto che, quando ancora non aveva capito, il suo rifiuto lo voleva manifestato in silenzio, con un ripudio fatto in segreto, segno che anche lui è stato il prescelto ad affiancare e proteggere il Verbo, prima di sapere che questo era il suo compito e che per questo era nato.
E ora, nella società di oggi, qual'é il compito che ci attende? Ad ognuno il suo, in base alla propria chiamata, ma socialmente spero che le minoranze, le persone deboli e indifese, coloro che non si fermano a pensare all'anima e che rincorrono il tempo che sfugge di mano senza viverlo, trovino nel cristiano che incrociano per strada, che sia un vicino o il cugino, nel sacerdote o nei giovani con gli occhi pieni di entusiasmo quel desiderio di domandarsi che cosa riempie loro la vita.
Da diversi anni ormai gli incontri della GMG sono occasione di testimonianza che Dio ci ha preso per mano e che mantiene la promessa di rimanere con noi fino alla fine dei tempi!
Abbraccio.